ALIENI – METTI A FUOCO, COGLIONE!

alienoNon vorrei cadere in discorsi banali, ma è innegabile che viviamo in un momento storico segnato dalla tecnologia. Lo smartphone è diventato un oggetto irrinunciabile per chiunque voglia definirsi al passo coi tempi. Davvero.
Conosco anziani, gente che campa con la pensione di invalidità, con gli smartphone in mano; li vedi gironzolare per le strade alla ricerca di connessione come un rabdomante cerca l’acqua in tempi di siccità. Per non parlare dei “cciovani”. Ai miei tempi (sembra una frase da anziano, ma chi è nato negli anni ottanta si è trovato “a cavallo” tra la generazione del telefono pubblico con la scheda e quella del selfie…è un trauma), per essere considerato parte del gruppo, bastava un super santos da mettere a disposizione dei compagni per una partitina; oggi, un bambino, per fare parte del sistema, deve avere lo smartphone, deve condividere link e – soprattutto – deve fare foto, tante foto. Magari deve anche abbinare una frase profonda tratta da un autore che, vai vrenn, non ha mai letto. E così sotto a una foto con due minorenni vestite come “Tiziana, la regina della Domiziana” puoi trovare una riflessione di Alda Merini sulla semplicità.
Anche i video sono fondamentali.
E’ importante fare il video di ogni cosa: concerti, gente ubriaca (ok questo ci sta), bambini che ridono, bambini che piangono, incidenti, manifestazioni, sparatorie, attentati, porno amatoriali, gatti, gente imbarazzante… tutto, ma proprio tutto, deve essere ripreso col cellulare e deve essere ASSOLUTAMENTE pubblicato.
Ormai dovremmo essere tutti dei registi provetti. E allora la domanda è questa: perché quando si tratta di filmare un cane che cerca di copulare col piede di un tavolo diventano tutti Quentin Tarantino e quando invece c’è un UFO in giardino le riprese sembrano fatte con un Motorola V3 da un anziano cieco, col Parkinson? Nun s’è mai capit.

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