FINALMENTE ABBIAMO UN GOVERNO

interrogativo
BOHBOH

Dopo mesi e mesi di campagna elettorale finalmente l’Italia si è messa nelle condizioni giuste per ricominciare la sua “scalata” verso il pareggio di bilancio, la riduzione del debito pubblico, la diminuzione della disoccupazione, la tutela delle imprese, il rilancio del Sud, i tagli dei costi della politica ecc ecc…
Provvedimenti che solo un governo forte e con un’ampia maggioranza può portare avanti e gli italiani sono stati bravi proprio in questo: hanno compiuto una scelta decisa!!!
Ha vinto Silvio, ma ha vinto anche Bersani; si, ma il Movimento 5 Stelle è il vero trionfatore; beh neanche Mario Monti con la sua “scelta civica” se l’è cavata male…
E Ingroia?? Ingroia è l’unico che ha veramente perso, c’è poco da dire.
Sono tutti soddisfatti ma gli italiani ci hanno capito davvero poco: hanno votato zio Silvio incantati dalla prospettiva di rivedere l’Imu versata (a proposito, molti già stavano organizzando una grande cena al ristorante per sputtanare tutto il rimborso); Bersani ha vinto (pur perdendo) perché mandare in malora un vantaggio di 10 punti percentuali non è poi tanto facile (anche se quasi quasi ci stava riuscendo il buon Pierlu); il movimento a 5 stelle di Beppe Grillo ha vinto e ora finalmente può dire a Napolitano “BOOOM”, a Berlusconi “nano, vai a casa” a Bersani che assomiglia a Gargamella, a Monti che è Rigor Montis e a tutti i volponi della politica può ribadire il tormentone “Tutti a casa”: Bravo Grillo… e ora???
Mario Monti invece è il migliore di tutti: non vuole “salire” in politica, poi si convince, poi ci crede, parla da leader e poi si accontenta di appena il 10% dei voti. Che strano tipo che è Super Mario!!!
Bando alle ciance, questi sono solo dettagli; come ho già detto avremo un grande governo, forte e compatto, giovane e brillante, rinnovato e combattente. Non si sa quando, ma lo avremo.

MELITO NEL LIBRO DEL GUINNESS WORLD RECORD

L’organizzazione del Guinness World Record, attraverso il suo ufficio stampa, ha comunicato che nel Comune di Melito di Napoli i politici stanno concorrendo per stabilire uno storico record mondiale.
Da quello che si apprende nella nota diramata questo pomeriggio dal capo ufficio stampa del Gwr, John Joke, i politici melitesi starebbero concorrendo nella categoria Partita di “Un, due,tre,stella!” più lunga da quando, nel 1955, ha preso il via la registrazione dei più disparati primati.
La paralisi delle attività ordinarie e straordinarie dell’amministrazione comunale, dunque, non sarebbe da ricondurre ai problemi di maggioranza sorti dopo le dimissioni di Antonio Boggia bensì alla competizione ancora in corso per aggiudicarsi l’ambito riconoscimento e per iscrivere il nome di Melito nel registro dei record.
Da quanto si apprende nella nota diramata quest’oggi dall’ufficio stampa del Gwr ,e pubblicata sul sito ufficiale www.ovviamentestoscherzando.org , il titolo può già dirsi nelle mani dei concorrenti melitesi: “I partecipanti hanno preso molto seriamente la competizione; a quasi un mese dall’inizio della sfida è stato praticamente “sbriciolato” il precedente record” (prima della partecipazione dell’amministrazione comunale di Melito il titolo era saldamente nelle mani della difesa del Napoli che nel campionato 97/98 riuscì a stare immobile per 95’59”, subendo 6 gol in una partita contro la Sampdoria).
I cittadini melitesi, nonostante qualche disagio per l’assenza dell’amministrazione e la stasi di questi giorni (che come abbiamo avuto modo di vedere è ampiamente giustificata) , saranno sicuramente felici di sapere che, per una volta tanto, Melito non balzerà agli onori della cronaca per fatti delittuosi ma per simpatiche iniziative come questa.

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gwr

N.B. Ogni singola parola è frutto della mia fantasia. Nomi, luoghi, istituzioni, citazioni, cose, animali e vip non trovano riscontro nella realtà ma solo nella mente dell’autore (cioè io) che, da anni, cura una schizofrenia intermittente.
…..Ciao!!!

POLITICHE 2013, IO NEL DUBBIO VOTEREI PER CICCIOLINA

Si avvicina il momento clou: dopo un anno, o poco più, di Mario Monti si torna a votare e a scegliere chi ci guiderà per i prossimi cinque anni.
Mai come questa volta, però, l’opinione pubblica sembra spaccata, anzi frazionata in più sezioni che rivendicano la bontà dell’uno o dell’altro candidato.
Da una parte c’è ormai il “sempre verde” della politica nostrana: Silvio Berlusconi.
Il cavaliere di Arcore, con la sua ennesima discesa in campo, è pronto a dare filo da torcere agli avversari con i soliti cavalli di battaglia (è il ruolo che glielo impone: un cavaliere senza cavallo che cavaliere è?); un Berlusconi onnipresente in tivvù che più che convincere gli indecisi sembra quasi voler farsi votare per sfinimento. Dare battaglia a Mario Monti dopo avergli chiesto di candidarsi con lui per “riunire i moderati” è soltanto una delle ultime contraddizioni che hanno da sempre caratterizzato l’ex premier.
La “tradizionale” coalizione con la Lega sembra essere solo una mossa disperata di entrambe le fazioni per cercare di prendere più voti possibili. Il 4.5% di consensi di cui gode il partito del Nord sembra comunque ancora troppo scarno per poter impensierire la coalizione di centro-sinistra Bersani-Vendola a cui solo un clamoroso colpo di scena potrebbe togliere la vittoria dalle mani.
Lega Nord che, come il proprio alleato, cade in contraddizioni sempre più clamorose: ricorderete tutti l’improvviso divorzio tra Lega e Pdl poco prima che Berlusconi salisse al “Colle” per rassegnare le sue dimissioni; divorzio che portò con sé dichiarazioni non proprio dolci di esponenti del carroccio verso il Cavaliere Nazionale. Ebbene, tutto sembra essere finito con un nulla di fatto; la volontà di correre da soli, per i leghisti, è andata via via dissolvendosi dopo i primi, disarmanti, sondaggi (frutto dei numerosi scandali che li hanno visti protagonisti: prima con i fondi del partito, poi con i rimborsi gonfiati alla Regione Lombardia fino ad arrivare allo scandalo dei voti comprati per mano della ‘ndrangheta).
Un binomio, quello di Pdl e Lega, che punta sullo zoccolo duro di Veneto e Lombardia, ma non è detto che gli elettori storici siano ancora disposti a dare fiducia all’usato “non tanto sicuro”.
In posizione centrale si pone invece la coalizione a sostegno di Mario Monti, il Premier uscente decide di “salire in politica” nonostante titubanze e perplessità palesate nel corso del suo anno di governo (evidentemente una volta che ci si siede li scatta come una sorta di possessività che impedisce di staccarsi dalla poltrona).
La lista “Con Monti Per l’Italia” ricompone in parte il “terzo polo” caduto in disgrazie a pochi mesi dalla nascita: troppe le differenze di vedute, eppure ecco che per dare sostegno a Mario Monti, Udc e Fli tornano insieme per provare a “svangarla” e a governare il paese sulla scia di quanto fatto nel 2012 dal “Professore”. Si aggira intorno al 10% la percentuale di votanti disposti a dare fiducia all’ex Premier: gente incosciente per alcuni, lungimirante per altri.
C’è da dire che sono pochissime le possibilità di fare il colpaccio, ma il gioco delle alleanze potrebbe avere un ruolo determinante per la futura composizione di Senato e Camera; c’è persino chi è pronto a scommettere su un Monti bis: circostanza che farebbe tremare le tasche di molti e leccare i baffi ai banchieri.
La coalizione Pd-Sel sembra essere quella maggiormente accreditata a vincere le elezioni. Aggirato il porcellum con Primarie e “parlamentarie”, la coalizione si prepara ad una cavalcata trionfale verso il Parlamento non senza qualche ombra.
Se le Primarie hanno decretato la chiara volontà di sostenere Bersani, nonostante il pressing dell’innovativo  Matteo Renzi, le parlamentarie hanno portato non pochi grattacapo al partito democratico che si è trovato a fare i conti – nel vero senso della parola – con recriminazioni e voti gonfiati che hanno sporcato, e non poco, la “festa della democrazia” proclamata dal Pd.
Oltre alle macro-coalizioni ci sono poi quei movimenti – M5S e Rivoluzione Civile in primis – che potrebbero rappresentare una vera e propria novità nel panorama politico italiano.
Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo non è più una sorpresa, lo dimostra l’enorme consenso ottenuto in Sicilia, e pur non portando avanti una vera campagna elettorale, potrebbe risultare essere una delle compagini con maggiori rappresentanti in Parlamento: un’affermazione che molti potrebbero attribuire ad una protesta, ad un voto contro la politica… ma staremo a vedere.
Su Ingroia prometto di documentarmi… o almeno di capirci qualcosa in più, quindi per ora non ne parlo.
In verità ci ho anche provato a seguirlo in tivvù, ma ho resistito poco…il sonno mi stava sopraffacendo e ho preferito cambiare canale.

Mai come questa volta la scelta è ampia: Berlusconi, Monti, Bersani, Grillo e Ingroia, bene o male, riescono a catalizzare i voti in una maniera talmente sparpagliata che fare una previsione sembra azzardato.
La vittoria sembra essere saldamente nelle mani del Pd, ma sarà interessante vedere quali saranno le coalizioni che caratterizzeranno la composizione del Parlamento per i prossimi 5 anni; un fattore fondamentale: troppe volte le coalizioni nate solo per vincere e non per governare sono andate via anzi tempo ed in un momento storico come quello che ci troviamo a vivere non possiamo permetterci un “governo vincente”, abbiamo bisogno di un Governo forte e dalle idee chiare.
IO NEL DUBBIO VOTEREI PER CICCIOLINA!!!

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